Martedì, 05 Maggio 2015 15:47

Don Ulisse Frascali. Un sacerdote controcorrente

Scritto da  Gerardo

A distanza di qualche mese, e proprio per questo, vogliamo ricordare la scomparsa di don Ulisse Frascali (A.N.), «un prete conflittuale ma amato».
Il fondatore del Nuovo Villaggio del Fanciullo si è spento lo scorso settembre all’età di 86 anni.





Don Ulisse Frascali. Un ricordo


Don Ulisse Frascali si era autosospeso dal servizio sacerdotale dai primi anni Settanta. Era ancora a tutti gli effetti un prete, e manteneva buoni rapporti con l’arcidiocesi, ma la sua attività era interamente concentrata sul Villaggio del fanciullo.

Imolese di origine, era stato ordinato sacerdote nel 1952. Approdato a Ravenna nel 1959, fu il primo parroco di Ponte Nuovo, una frazione ‘rossa’ come poche altre, nella quale sarebbe rimasto fino al 1971 e dove nel 1960 avrebbe fondato il Villaggio del fanciullo, istituzione tutt’ora dedicata al recupero dei tossicodipendenti e all’assistenza ai minori stranieri non accompagnati. «Contro la droga — diceva — servono politiche sociali nuove, che aiutino i ragazzi a sentirsi responsabili della loro vita».

Tanti i suoi momenti di rottura con le autorità ecclesiastiche. Lo rammenta la stessa arcidiocesi, che in un comunicato ricorda «difficoltà e contrasti, espressione di un legame sofferto, ma in ogni caso intenso, che don Ulisse ha tenuto con la chiesa e i suoi vescovi». Un primo scossone arrivò a fine anni Sessanta: l’arcivescovo di Firenze si era rifiutato di cresimare i ragazzi della parrocchia fiorentina dell’Isolotto, guidata da don Mazzi, altro sacerdote in conflitto con la sua curia. Don Ulisse cercò di prendere accordi per farli cresimare a Ponte Nuovo dall’arcivescovo di Ravenna, monsignor Baldassarri, che però rifiutò.

E poi il sostegno alle contestazioni giovanili del ‘68, la candidatura nelle liste del Psi alle elezioni amministrative del 1990: momenti di attrito che non arrivarono a recidere il suo legame con la chiesa ravennate. Risale invece al 2000 la polemica di don Ulisse con l’arcivescovo di Bologna Giacomo Biffi, che aveva esortato lo Stato a selezionare gli immigrati sulla base della religione, privilegiando i cattolici. «Il cardinale deve correggersi, o lasciare la cattedra. La sua è una posizione totalmente antievangelica», replicò a muso duro don Frascali.

Lo stesso villaggio del fanciullo è stato fonte di controversie. Nel 2004, don Frascali fu rimosso dalla presidenza dell’omonima fondazione, commissariata dal prefetto su ricorso dei membri del consiglio direttivo: le casse erano rimaste vuote. Don Ulisse restò presidente onorario a vita. Si ritirò nella sua casetta, ma non disdegnava di esprimere le sue riflessioni su un blog.

(Fonte: Il Resto del Carlino / Ravenna)





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